10/10/2012 - 08:57 - Bari, 4 trapianti in un giorno salvati tre uomini e una donna (di Nicola Simonetti)

A Bari, ieri, quattro trapianti di organi (2 reni, 1 fegato, 1 cuore) donati da un giovane di 18 anni di Lecce, deceduto per trauma della strada. Generosi i parenti del ragazzo i cui organi continueranno a vivere in 4 pugliesi (un 38enne ha ricevuto il cuore, un 39enne il fegato, un rene a un uomo di 48 anni e l’altro a una 53enne), operati dai prof. Luigi de Luca Tupputi (cuore), Vincenzo Memeo (fegato), Michele Battaglia (reni). Le attività anestesiologiche dall’équipe diretta dal prof. Tommaso Fiore.

Ma il settore trapianti di organo è in grave crisi, in Puglia. Le donazioni si sono ridotte a 21 (l'anno scorso, 46) ed aumentati i rifiuti (40%). Un rifiuto inaccettabile, considerando il rispetto che si ha per il corpo di chi dona, la inservibilità per il donatore dell'organo donato, il vantaggio di vita e salute procurato ad altra persona. In Italia le opposizioni sono al 28%.

La macchina trapiantologica pugliese è rodata al massimo col coordinamento del prof. Francesco Paolo Schena e le professionalità dei prof. Battaglia (subentrato al prof. Francesco Paolo Selvaggi), Memeo, De Luca Tupputi .

Praticati, quest'anno, solo 31 trapianti di rene (in totale dall'inizio dell'attività, 1.069), 12 di fegato (totale 253), 3 di cuore (totale 39). Un risultato veramente deludente di fronte ad una «macchina» pronta ad entrare in azione. I risultati sono competitivi a livello delle migliori statistiche internazionali.

Gli organi che potrebbero fare il miracolo di ridare vita a chi l'attende restano inutilizzati, si perdono con il processo della morte fisica. Per la Chiesa cattolica (e quasi tutte le altre) è doverosa opera di misericordia corporale, merito spirituale.

Attendono un organo 770 pugliesi: 700 un rene, 50 un fegato, 20 un cuore. Di attesa, si muore. Per il prelievo dell'organo la procedura è rigorosa: da soggetto sicuramente morto certificato da 3 specialisti non coinvolti nelle procedure operative del trapianto, sulla base anche di esami inconfutabili.

Il prelievo degli organi è eseguito da equipe chirurgica che, anzitutto, «rispetta» il cadavere. La crisi del sistema è stata avvertita, sì che, nei giorni scorsi, si sono riuniti l'assessore regionale alla salute, i direttori sanitari dei vari presidi, il prof. Schena, il prof. Fiore ed il presidente regionale Aido, Vito Scarola per urgenti modalità operative. Tra l'altro, sarà attivato, presso gli uffici anagrafe dei comuni, la procedura della manifestazione di volontà all'atto del rilascio della carta di identità.

Gazzetta del Mezzogiorno

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